Letture

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La teoria dell’esperienza: un libro dalla parte dei bambini

Ho avuto contezza del lavoro di Paola Anselmi prima che si desse avvio alle attività della Gesualdo Edizioni. Convinto, infatti, che la vita senza musica sia un errore (e qui la citazione è fin troppo nota), a maggior ragione è dato pensare che quell’errore diventi fatale, o quantomeno imperdonabile, se la vita di cui si parla è la vita dei bambini. Ho sempre ammirato, dunque, e ricercato e seguito con interesse, quanti riescono a fare musica “con e per” i bambini. Continue reading

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Pazzi furiosi (secondo il diritto romano) / I

1. Un nuovo studio sulla follia nel diritto romano

Capita sempre più raramente d’imbattersi in libri che, nati per dare un contributo consistente a ricerche condotte in ambiti specialistici, acquisiscano poi un respiro ulteriore. E quando ciò capita, ci si sente in un certo qual modo rasserenati, quasi al riparo, giacché si riscopre d’un tratto tutta la vivacità della missione accademica che molti invece oggi vorrebbero scialba, priva di colore, i colori tipici delle missioni culturali di cui l’istruzione universitaria è sicuramente parte.

Si nasconde in questo incipit un consapevole gioco di parole dantesche, che qui s’intende utilizzare quale dovuto omaggio al libro della cui lettura si vuole dar conto, in quanto libro incentrato più che mai sulle parole. Mi riferisco al primo volume dei Contributi allo studio della follia in diritto romano di Aglaia McClintock (Jovene, 2020), che ha un pregio notevole: analizzare con perizia filologica tra l’altro rara un argomento di ricerca sì specifico, fornendo però spunti più ampi, che toccano finanche il senso stesso di un insegnamento.  Continue reading

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La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin: il regalo di Enrico Ianniello all’Irpinia / 1

1. Premessa

“Siffloter”, nella lingua francese, vuol dire fischiettare; ma il fischio, il fischio in sé, può costituire esso stesso una lingua. Vi sono dei casi noti di “lingue fischiate”, oggi in gran parte studiati, che dimostrano come il suono che si emette fischiando – con l’intenzione di comunicare qualcosa – non sia solo appannaggio degli uccelli. Continue reading

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Storie del quotidiano

Tempi di ricordi. Per qualche anno, direi giovanissimo per la nostra società, sono stato editorialista presso una testata giornalistica. Gli articoli venivano pubblicati in prima pagina, di sabato. Un editore locale ne raccolse gran parte, dando vita poi ad un agevole saggio nel 2008. Del libro scrissi l’introduzione, che ho ritrovato adesso. Rileggendola oggi, devo ammettere, cambierei talune cose, seppur piccolissime. Il tempo dei ricordi, tuttavia, ha a che fare più esattamente con le letture formative citate in nota, che hanno guidato  – sì, guidato – gli articoli di allora, di quasi 15 anni fa, aiutando l’interpretazione degli “eventi” resi di volta in volta oggetto di considerazione. Pur prescindendo da questi ultimi e dai fatti di cronaca collegati, ho l’impressione che l’impianto argomentativo regga tuttora. Ho pensato così di riproporre qui quell’introduzione, insieme al titolo del libro, che ne riflette – in un certo qual modo – la natura quantomeno duplice.        Continue reading

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Let them say. Ovvero della musica e delle sue avanguardie

Il Notturno Concertante, “nome simbolo della rinascita italiana del new prog” secondo una definizione del critico Mario Giammetti, riconosciuta e condivisa nell’ambito della letteratura musicale, ha da poco annunciato il suo settimo cd, tutto strumentale.

Pubblicato dall’etichetta Luminol Records, casa discografica milanese distante da canoni commerciali convenzionali, Let them say – questo il titolo del cd – si sposa perfettamente con la politica artistica dei suoi produttori, per i quali il progressive smette quasi di essere uno specifico genere musicale per identificarsi con un’idea ben precisa: la musica intesa come occasione di emancipazione, di sperimentazione e di contaminazione, come opportunità d’interpretare la realtà che ci circonda per poi comunicarla all’esterno, in maniera però non banale, secondo i parametri irrinunciabili del dialogo, del confronto e dello scambio di vedute. Continue reading

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Cento di questi anni!

Cento di questi anni è il titolo di un bel video-racconto realizzato da Daniela Riccardi.

Napoli, quartiere Vomero. In uno stesso parco vivono tre centenari. A bussare alla loro porta è proprio Daniela Riccardi, intenzionata a raccontare come lei sa fare – unendo cioè le competenze di giornalista, di sceneggiatrice e di documentarista – tre storie legate dalla forza dell’età, di un’età davvero importante, cui si rende omaggio in maniera delicata ed originale. In questi casi, infatti, il rischio di cadere nella banalità narrativa è sicuramente molto alto. In altre parole: trovarsi dinanzi ad un centenario e cedere alla tentazione di domandargli il segreto della longevità, dello stare bene e del mantenersi in forma, è cosa piuttosto normale, umana forse, ma al tempo stesso pure scontata e professionalmente sconveniente. Continue reading

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Carlo Gesualdo, ovvero viaggio verso l’isola che non c’è

Non sarà un caso se due autorevoli esponenti della letteratura contemporanea, Gustaw Herling e Andrea Tarabbia, dovendo immaginare un espediente narrativo per affrontare il complesso mondo di Carlo Gesualdo, abbiano deciso di utilizzare il pretesto del viaggio: il viaggio che lo stesso Herling compie alla volta di Gesualdo, l’antico feudo irpino del principe madrigalista, e il viaggio di Igor Stravinsky descritto da Tarabbia, il quale farà sì che il celebre maestro russo – visitando una libreria antiquaria di Napoli – acquisterà un strano manoscritto, dando avvio ad un bellissimo romanzo vincitore del Premio Campiello (> clicca qui). Continue reading

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Trentasei passi

Vivere chiuso dentro una stanza per quarantadue giorni. Dicono oggi: è una follia! Essere privati della libertà di uscire a piacimento. Dicono oggi: c’è da diventare matti!

E se, invece, se ne approfittasse per imparare a vedere le cose in maniera diversa, per accrescere il potere e la facoltà di essere là dove si vuole, là dove cioè non si può essere altrimenti? Continue reading